La nascita e il diffondersi delle pratiche di arte urbana e di streetart cui oggi assistiamo, come abbiamo detto nel precedente articolo relativo al Museo aumentato, conducono alle esperienze di una nuova forma museale: quella definita “del museo a cielo aperto”.
Quali sono le principali implicazioni derivanti da questo scenario?
Ne abbiamo riscontrate principalmente due: la loro “instagrammabilità”, intesa come la naturale predisposizione e vocazione a generare un racconto di visita social addicted e la considerazione che questo fenomeno stia facendo nascere una pratica alternativa di turismo culturale
Uffizi, Louvre, Colosseo, Van Gogh Museum, British spesso si rivelano l’ago della bilancia nella scelta di una città da visitare. Eppure, da qualche anno a questa parte, sono affiancate da una nuova motivazione per trascorrere un soggiorno culturale presso una città d’arte: il museo a cielo aperto si sta, piano piano, ritagliando una rilevante quota (importante nel panorama delle motivazioni artistico – culturali di visita di una città).
Il motivo?
L’esperienza dischiusa dalla scoperta della città mediante lo street art tour: visite organizzate (o da organizzare taylor made) alla scoperta dei luoghi della street art cittadina che, per definizione, è posta al di fuori dei consueti flussi turistici tradizionali. E questa considerazione rappresenta un valore aggiunto degli street art tour, che si indirizzano a turisti più radical chic, abituati ad entrare in empatia con un luogo non consueto.
Londra, Berlino, Parigi, Amsterdam sono solo alcuni tra i grandi poli d’attrazione che da tempo consentono la possibilità ai turisti di accedere a questi tour non convenzionali, intercettando un pubblico abituato ad un consumo culturale differente.
Qual è la situazione in Italia?
Partiamo da Roma e da MURo il Museo di Urban Art di Roma, un progetto pioneristico originato nel 2010 che ha dato vita al primo museo a cielo aperto in Italia integrato nel tessuto sociale per la promozione della Street Art. La mission di MURo è quella di trasformare alcune aree della città di Roma in percorsi di visita dove l’arte contemporanea interagisce quotidianamente coi cittadini. Il progetto, nato dapprima nei quartieri di Torpignattara e del Quadraro di Roma, si è progressivamente esteso a tutta la città, diventando una serie TV, prodotta da Sky Arte (TV). MURo è un museo ad accesso gratuito, site-specific e community-specific, mira, cioè, a percepire e rispettare lo “spirito dei luoghi” e della comunità in cui interviene in un’ottica di piena condivisione con i cittadini.
Dall’esperienza di MURo sono nati, a cascata, altri itinerari che riguardano la città di Roma. Esiste infatti uno specifico tour indirizzato, in particolar modo, ai turisti stranieri: è quello offerto dalla cooperativa di guide turistiche Joy of Rome dove, in inglese, si trovano le informazioni necessarie per compiere uno streetart tour guidato per Roma, an off the beaten path walking tour in a vibrant and creative city district where normal tours don’t go.
La partecipazione ha un costo e comprende la disponibilità di una guida (uno storico dell’arte) che accompagna i visitatori in un appassionante racconto esplorativo di come la città stia cambiando grazie all’arte urbana e si conclude con uno streetfood tasting. Il binomio è perfetto: streetart tour + streetfood in luoghi non convenzionali. E il pacchetto è chiuso.
Per quanto riguarda la città di Milano, ad esempio, è il portale neiade ad offrire ai turisti la possibilità di esperire uno streetart tour guidato, suddiviso tra i Navigli e Porta Ticinese, due tra i quartieri più cool della movida milanese. Ma soprattutto è disponibile sulla piattaforma eventbrite la possibilità di acquistare lo streetart tour organizzato nella città della Madonnina a cura dell’associazione culturale Another scratch in the wall.
Nel panorama degli streetart tour, intesi come strumento di ricreazione culturale per la scoperta della città, anche una ex Capitale italiana della cultura, Mantova, offre, tramite il portale evensi, una visita guidata condotta dai curatori del progetto Urbana Festival Without Frontiers, un contest creato specificatamente per il 2016, l’anno di Mantova Capitale italiana della Cultura.
Complice l’assonanza, a Torino è possibile giovare dell’esperienza di visita proposta dall’associazione Pigmenti con lo streetart tourino.
Attivo dal 2014, il tour offre il medesimo format proposto da neiade per Milano: consente di scoprire i principali lavori a parete della città, giovare del racconto di una guida relativo all’evoluzione delle opere di strada e conoscere la storia degli artisti. Non poteva mancare la possibilità di realizzare il tour in bici, dando vita ad un format di sicuro appeal quale lo streetart bike tour.
Il cicloturismo è ormai una pratica diffusa, tanto da meritare un’attenzione particolare sfociata nella redazione del primo rapporto a cura di Unioncamere, Isnart, Legambiente. I dati delineano un quadro estremamente interessante: nel 2018, in Italia, si sono stimate in circa 6 milioni di persone che hanno trascorso una o più notti in vacanza utilizzando la bicicletta. Incrociare i dati del cicloturismo con quelli del consumo culturale potrebbe dischiudere interessanti scenari..
Poiché il binomio è vincente, altre città si sono attrezzate con un offerta che comprenda un’esperienza su due ruote: è il caso di Bologna e Palermo.
Per quanto riguarda la prima, il tour è in vendita presso Viator, un portale del gruppo tripadvisor, il cui motto è Discover amazing things to do everywhere you go: due ore di visita guidata, in inglese.
Cicloturismo e streetart tour anche a Palermo, dove guide esperte di street art conducono alla scoperta dei vari pezzi urbani e portano all’attenzione del visitatore anche un lato nuovo del tessuto urbano, come il progetto Borgo Vecchio Factory, in cui la street art è uno strumento pedagogico per contrastare la povertà educativa del quartiere, oppure St.Art, lanciata per riqualificare esteticamente spazi urbani in stato di degrado. Visite in lingua inglese, francesce, spagnolo, tedesco e naturalmente in italiano.
Infine merita attenzione un caso, situato al di fuori dai percorsi di visita main stream delle grandi città e forse proprio per questo particolarmente degno di nota.
Siamo in Sicilia, trattasi della regione che, dati Istat (2017) alla mano, è interessata da un fenomeno di notevole interesse: riscontra, infatti, il maggior tasso di crescita per flussi turistici d’Italia (+ 7,3% sul 2016).
Il progetto si chiama Transumanza e si è recentemente concluso mettendo in rete sette tappe per l’isola all’insegna della streetart.
L’obiettivo primario non era quello di creare uno streetart tour vero e proprio ma, sulla scia di questi, ricucire la memoria attraverso tracce, racconti e luoghi che sono stati via via abbandonati e che verranno portati in vita dalla pittura quanto dal video. Alcune tra le tappe più significative del progetto, promosso, tra le altre, anche dall’Associazione culturale la Biddina, sono state il rione palermitano di Danissini e il comune di Grotte in provincia di Agrigento.
Chissà se a qualche turista verrà voglia, quest’estate, di compiere una sorta di transumanza culturale, magari su due ruote, per la Sicilia rurale. Oppure disegnare un grand tour sulla piantina della penisola dei “musei a cielo aperto”.
a cura di Davide Boselli