Reimmaginare il quartiere grazie ai videogiochi

L’attività didattica sulla rigenerazione urbana di TuoMuseo per il progetto P.Arch Playground

P.Arch – Playground per architetti di comunità è un ampio progetto che vede associate diverse realtà culturali, riunite intorno ad un unico importante obiettivo: sensibilizzare bambini e ragazzi che vivono in aree di povertà educativa sui temi della rigenerazione urbana, creando una forte connessione tra le classi scolastiche che frequentano e i territori che abitano.

I destinatari di questo progetto sono gli alunni di 6 classi di 3 istituti scolastici di Favara (Agrigento), Roma e Palermo, situati in quartieri nei quali più che mai si avverte l’esigenza di un cambiamento che possa fornire a famiglie e comunità maggiori opportunità a livello sociale, culturale e ricreativo.

Per tre anni gli alunni parteciperanno a quattro diversi laboratori della durata di una settimana, con l’obiettivo di immaginare insieme un nuovo quartiere del futuro, maggiormente rispondente alle esigenze di famiglie e comunità.

Il progetto è finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini, soggetto attuatore del “Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile”, ed è portato avanti dall’Associazione Farm Cultural Park di Favara in partenariato con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, Melting Pro Learning, TuoMuseo e altri soggetti in rete.

L’obiettivo è quello di educare i bambini attraverso dei processi  creativi e innovativi, che pongono alla base il gioco e il divertimento, per costruire una relazione attiva, aperta e progettuale con i territori, mettendo al centro la scuola come motore di sviluppo e cambiamento degli spazi abitati.

I moduli didattici sperimentali da cui è composto il progetto prevedono quattro diversi step: si inizia con delle attività di architettura creativa insieme a Farm Cultural Park, per rispondere giocando alle domande su cos’è l’architettura e su come si possa fare architettura di qualità; si procede con un secondo laboratorio di architettura urbana insieme al Dipartimento di Architettura di Palermo, che porta nelle classi giochi di ruolo, lavori di gruppo e passeggiate nei contesti urbani; si continua con il laboratorio svolto da Melting Pro, che attiva un processo di storytelling territoriale per il quale i bambini possono raccontare i loro luoghi del cuore diventando delle guide turistiche per familiari e amici, creando un insieme di storie per ogni punto del tour di quartiere; si finisce poi con il quarto laboratorio affidato a TuoMuseo, che porta avanti un’attività di gamification urbano, dove i videogiochi concorrono al ripensamento delle zone abitate.

TuoMuseo porta nelle classi un uso didattico del video gioco Minecraft, probabilmente il più utilizzato dai bambini tra i nove e gli undici anni. Obiettivo del gioco è quello costruire mondi, e in questo caso ad essere ricostruito è proprio il quartiere intorno alla scuola.

Il primo anno i professionisti di TuoMuseo hanno creato dei tutorial su come funziona Minecraft, per insegnare le basi del gioco a chi non lo conosce e creare le prime costruzioni. Successivamente si esplora la mappa 3D del quartiere grazie alle funzioni di GoogleMaps, identificando quali potrebbero essere le aree abbandonate da riqualificare, e infine si ricostruisce il quartiere nuovo sognato e immaginato proprio nelle mappe di Minecraft, intorno alla costruzione della scuola già creata precedentemente da TuoMuseo, perseguendo così un percorso di crescita.

Per fare questo i ragazzi si dividono in squadre, e ad ognuna è assegnata una diversa area di intervento, come ad esempio cultura, tempo libero, sport o servizi, all’interno della quale ogni bambino può avanzare le proprie proposte. Così al posto di aree dismesse, come capannoni chiusi da anni o aree di parcheggio inutilizzate, ci si immagina cosa potrebbe essere costruito al loro posto, tra piste ciclabili, parchi giochi, biblioteche, cinema, teatri, ludoteche, ospedali per bambini, case riposo, negozi, centri commerciali o tutte le altre idee che vengono in mente ai piccoli giocatori. Si avvia così un’azione di progettazione digitale dei quartieri del futuro usando proprio la gamification.

Le attività quindi sono molte, svolte da diversi attori su diversi piani. L’obiettivo rimane quello di sensibilizzare i ragazzi sulla necessità di costruire un quartiere del futuro e un ambiente che sia diverso, che funzioni bene, cercando attraverso l’iniziativa di arrivare anche agli adulti e alle istituzioni. Attraverso questo progetto, il tentativo è quello di creare migliori e più responsabili cittadini del mondo, con il coinvolgimento di insegnanti e famiglie.


D’altronde tre sono le parole d’ordine: PLAYGROUND (campo da gioco), un luogo estremamente dinamico, fisico, ma anche ideale, di divertimento, sperimentazione, lavoro di gruppo, passione e creatività.

ARCHITETTI, per la progettualità, le competenze e la visione futura e a lungo termine che il progetto intende portare nelle periferie di alcune città. Infine COMUNITA’, perché l’iniziativa si basa sul dialogo e sulla relazione con le comunità presenti sui territori. La prospettiva è quella di aiutare ad una cittadinanza attiva e responsabile, che parta dei piccoli fino ad arrivare alle grandi istituzioni.