Arte e musei sono spesso considerati noiosi o lontani dallo stile di vita moderno. Ma se il museo interagisce con gli utenti e li coinvolge può certamente attrarre un più ampio pubblico, spesso composto quasi esclusivamente da studiosi, docenti ed esperti di storia e arte.
La strada da percorrere per creare un museo moderno e dinamico consiste nell’abbassamento delle barriere socio-culturali e nella generazione di engagement.
Una soluzione molto interessante è legata alla realtà virtuale (VR) che può essere applicata anche in ambito culturale: tramite lo storytelling e un’esperienza diversa da quella classica museale si può raggiungere un intento educativo e, allo stesso tempo, generare maggiore coinvolgimento del pubblico.
Attraverso appositi visori è possibile visualizzare le riproduzioni in 3D di ambienti di vita quotidiana, anche quelli non più visibili, rendendo questa esperienza totalmente immersiva e realistica.
Questa soluzione innovativa è stata già sperimentata in Spagna tramite il marchio Oculus, di proprietà di Facebook, per la realizzazione di un’esperienza di realtà virtuale curata da un team del National Arqueological Museum (MAN). Tramite questo espediente l’utente viene catapultato tra le strade e le abitazioni dell’antica Spagna, esplorando le diverse epoche: dalla preistoria e protostoria all’età romana e medievale.
In Francia ha invece visto la luce un prodotto in VR con Oculus dedicato a Notre Dame e al suo sviluppo dall’età medievale ad oggi: la ricostruzione storica e architettonica è stata realizzata seguendo le ultime ipotesi archeologiche che hanno rilevato la presenza di quattro diversi edifici religiosi edificati in successione sotto l’attuale cattedrale. La ricostruzione storica è molto accurata, sia dal punto di vista architettonico sia sociale, dal momento che sono stati inserite abitazioni, imbarcazioni e personaggi.
In Italia questa modalità è stata riproposta per la visualizzazione di alcuni siti molto conosciuti: il Colosseo, la Basilica di Massenzio, il Pantheon di Roma e la Pompei del 79 a.C.
Le storie e i luoghi del passato possono, così, essere raccontati utilizzando uno strumento interattivo e attrattivo. Attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie le visite di musei e siti culturali diventerebbero immersive e appassionanti, oltre ad avere la capacità di coinvolgere ampi target di pubblico, in particolar modo quello più giovane e appassionato di nuove tecnologie digitali.
Con questo espediente, inoltre, si riesce a educare il pubblico che amplia il proprio bagaglio culturale imparando tramite l’atmosfera giocosa e fissando in mente alcuni aspetti legati al mondo museale e culturale che altrimenti non avrebbe mai ricordato.
Le esperienze di ricostruzione degli ambienti di vita quotidiana e la possibilità di interagire con personaggi che raccontano la propria storia permette la creazione di uno stretto legame tra spettatore e luogo visitato.
Insomma la storia non sarà più qualcosa di noioso e polveroso se vissuta con questa diversa “lente”.