Il futuro dei nostri musei ed istituzioni culturali è nelle mani delle nuove generazioni che saranno i fruitori e curatori di domani. E’ innegabile l’evoluzione sociale ed antropologia delle nuove generazioni (a partire dalla Generazione Z dei nati dopo il 2000), cresciute nel corso o nate dopo la terza rivoluzione industriale portata da Internet negli anni ’90 in Italia. Il mondo che si sta plasmando intorno a noi è fatto di connettività h24, possibilità di accedere a notizie e contenuti in tempo reale, multitasking, velocità nei feedback, partecipazione attiva e protagonismo . Questi tratti non dovrebbero rimanere avulsi dai contesti culturali, andrebbero compresi e sinergizzati con la mission. I vantaggi possono essere ampli, tanto in chiave di accessibilità quanto in termini di audience engagement.
Passando da una chiave di astrazione ad una pratica e progettuale, una opportunità è offerta dall’utilizzo dei videogiochi come nuovi linguaggi per raccontare il nostro straordinario patrimonio, sviluppare tool didattici appropriati per le nuove generazioni, creare coinvolgimento su fasce di pubblico difficilmente raggiungibili ed, infine, dar vita a processi di co-creazione.
Come ormai saprete, noi di Tuomuseo crediamo fermamente nella integrazione di esperienze digitali e fisiche. E’ il caso di Father and Son, il primo videogioco al mondo pubblicato da un museo archeologico (il Mann di Napoli). In un prossimo articolo approfondirò i risultati a quasi un mese dal lancio avvenuto il 19 Aprile 2017, ma posso anticiparvi che stiamo traguardando i 200.000 downloads su App Store e Google Play a riprova dell’enorme potenziale di audience development che questi strumenti portano in dote.
Tra gli strumenti più facilmente e immediatamente integrabili nelle proprie strategie vi è Minecraft, un videogioco sviluppato nel 2009 da un gruppo di sviluppatori indipendenti (indie) per poi essere acquistato da Microsoft per 2 miliardi e mezzo di dollari. Disponibile a pagamento per PC, console, smartphone e tablet, conta oggi oltre 100 milioni di giocatori nel mondo prevalentemente ragazzi e ragazzi tra i 7 ed i 17 anni, con fette di utenza anche tra adulti.
Immaginate un mondo virtuale aperto in cui potete creare e modificare qualsiasi cosa per plasmarlo all’infinito con l’unico limite dettato dalla vostra creatività. Un immenso gioco dei Lego in digitale, dove è possibile ricostruire attraverso dei cubi pixellosi città, macchine, ponti, piramidi, foreste per poi condividerle anche con altri giocatori in un mondo che non smette mai di evolversi. E’ straordinario vedere riproduzioni reali o realistiche di città come New York o di intere nazioni come la Danimarca, un lavoro che richiede competenze base di matematica, geometria, geografia, storia. E’ per questo che Microsoft ha lanciato anche una speciale versione EDUCATIONAL che sta entrando prepotentemente anche nelle scuole italiane come strumento didattico.
Ora pensiamo a quante opportunità possa offrire Minecraft applicato al mondo dei musei ed istituzioni culturali italiane. A titolo di esempio:
- Laboratori didattici nei musei basati sul gioco Microsoft
- Ricreare una riproduzione del museo da rilasciare su Minecraft per raggiungere milioni di nuovi potenziali visitatori
- Creare dei mondi esplorabili a partire da alcune opere presenti nel museo. L’opera diventa una ambientazione in cui muoversi, esplorare ed ammirare i dettagli
- Lanciare contest aperti a scuole e giocatori di tutto il mondo per ricostruire epoche storiche o situazioni specifiche per poi esporre le migliori elaborazioni direttamente nel museo
Scopriamo insieme alcuni progetti già realizzati dai musei mondiali.
Tate Worlds
- ISTITUZIONE: TATE di Londra
- OBIETTIVO: Realizzare mappe Minecraft da distribuire gratuitamente a partire da opere e storie contenute nella collezione. Un modo nuovo per raccontare l’arte rendendola partecipativa, interattiva ed immersiva ad uso e consumo di giovani e giovanissimi dislocati in ogni parte del mondo. Sono state prodotte 16 mappe.
GreatFire 1666
- ISTITUZIONE: Museum of London
- OBIETTIVO: In occasione dei 350 anni dal Grande Incendio che stravolse Londra, il museo cittadino ha realizzato una mostra speciale. E’ stato pensato di estenderla in chiave digitale commissionando 3 mappe di Minecraft per consentire ai giocatori mondiali di vivere Londra prima dell’incendio, durante i 4 giorni dell’incendio e successivamente.
Gallipoli in Minecraft
- ISTITUZIONE: Auckland Museum (Nuova Zelanda)
- OBIETTIVO: Ricostruire gli avvenimenti della battaglia di Gallipoli avvenuta durante la prima guerra mondiale in Turchia. Il progetto ha visto coinvolto il museo in collaborazione con gli studenti dell’Alfriston College e vede numerosi oggetti delle collezioni ricostruire fedelmente per aiutare i giocatori a comprendere l’epoca e gli sforzi dei soldati neozelandesi durante quell’avvenimento storico
Danimarca in Scala 1:1
- ISTITUZIONE: Governo Centrale Danimara
- OBIETTIVO: Realizzare una mappa Minecraft in scala 1 a 1 prevalentemente ad uso e consumo degli studenti per facilitare la conoscenza del territorio nazionale. Inoltre una base cartografica così accurata doveva esser il punto di partenza per urban planner ed architetti per immaginare la nazione del futuro. Purtroppo il progetto non è più disponibile, come tutti gli strumenti anche Minecraft può avere risvolti negativi se non ben governato. La totale libertà di azione ha portato alcuni giocatori a piazzare cariche di dinamite così da far saltare alcune città cambiando quindi la morfologia del territorio.
In Italia solo nel 2017 vedremo i primi progetti applicati alle nostre istituzionali, come il pilota del Museo del Novecento di Firenze che andrà live nel corso di Maggio consentendo ai ragazzi delle scuole fiorentine di costruire le “proprie opere d’arte” per poi esporle nelle sale virtuali del Museo presente su Minecraft. Il progetto, coordinato dall’amico Marco Vigelini in collaborazione con mappers e youtubers prestigiosi, Gustatevi il video della ricostruzione di Firenze
Questi esempi grattano solamente la superficie delle potenzialità di Minecraft nei contesti museali Il team di Tuomuseo è al lavoro sulle primissime sperimentazion in Italia, contattateci per ogni curiosità e progettualità comune!