Il nostro pianeta sta affrontando una sfida molto difficile dal momento che le questioni ambientali vengono spesso rimandate e l’inquinamento continua ad espandersi mettendo a rischio il futuro della nostra terra e della nostra salute. Solo l’impegno di ogni singola persona può davvero cambiare le sorti del nostro avvenire, senza dimenticare il grande potere che assume l’educazione dei più piccoli.
Nelle scuole, infatti, l’educazione ambientale dovrebbe essere largamente diffusa e approfondita per consentire di conoscere la biodiversità, imparare a proteggere le piante, gli animali e l’ambiente nella sua globalità. Risulta molto importante anche la conoscenza sul mondo dei rifiuti: bisogna spiegare ai bambini i metodi corretti di riciclo o, quando possibile, spingerli al riuso di alcuni oggetti che possono assumere un nuovo scopo.
Un’idea davvero interessate è stata sviluppata in Danimarca tramite un videogioco, Nature Quest, che ha lo scopo di far avvicinare i bambini alla cura dell’ambiente e alla battaglia contro l’inquinamento.
Il primo personaggio che i giocatori incontrano è Akiko che proviene dall’anno 2077 e sta combattendo contro il malvagio dottor Polluti (un gioco di parole derivato dal termine inglese Pollution che ha il significato di inquinamento). L’antagonista ha distrutto la natura e si è arricchito vendendo bottiglie di ossigeno, ma Akiko ha trovato un modo per ricreare l’ambiente naturale. Per compiere questa missione ha bisogno dei piccoli giocatori, che hanno il compito di trovare i codici del DNA di animali e piante, nascosti nei musei dai biologi e i dipendenti di questi siti.
Il giocatore potrà scegliere, in alternativa, di aiutare Polle, un ragazzino che vive nel presente ma a causa delle sue allergie odia la natura.
Polle ha costruito una macchina in grado di distruggere la natura e anche in questo caso ha bisogno dei piccoli giocatori per trovare i codici del DNA di animali e piante presenti all’interno di musei e siti naturali.
I giocatori dovranno scegliere se aiutare Akiko a salvare la natura o Polle a distruggerla.
Questo gioco è stato realizzato per essere utilizzato in siti naturali, orti botanici, musei di scienze naturali, immergendosi totalmente tra la natura e costringendo il giocatore a guardarsi intorno alzando gli occhi dallo schermo il 95% delle volte. Per completare il gioco bisognerà esplorare la natura e trovare l’habitat di diverse specie.
Ogni sito naturalistico presenta una propria missione, ma è possibile continuare a giocare esplorando altri siti e motivando, così, il giocatore a visitare tutti i luoghi connessi tramite il gioco stesso.
L’idea sviluppata in Danimarca è certamente un ottimo esempio da seguire poiché permette ai più piccoli di conoscere e rispettare la natura e le specie che abitano la nostra terra, assumere una maggiore consapevolezza sull’ambiente, combattere l’inquinamento oltre a esplorare i siti naturali e musei presenti nel loro territorio. Questa tipologia di intrattenimento ha il duplice scopo di istruire e far divertire i piccoli giocatori, le visite guidate classiche non riuscirebbero a raggiungere lo stesso risultato.
Questo esempio di gioco potrebbe essere importato anche nel nostro paese a servizio di musei di scienze naturali, parchi, orti botanici e giardini sparsi nel nostro territorio. Oltre a rendere questi singoli luoghi attrattivi si potrebbe creare una rete, proprio come quella creata in Danimarca, permettendo al giocatore di visitare diversi siti e completare missioni differenti.
Lo scopo di questo videogioco non è solo quello di far conoscere nuovi luoghi, ma permette di instillare nei giovani il rispetto dell’ambiente e della natura.